La solitudine del blogger

IMG_2822“Il cammino incomincia e il viaggio è già finito”
(Pier Paolo Pasolini, Uccellacci e uccellini)

Ed eccoci all’ultimo post (il trentasettesimo!), con il quale vorrei fare in solitudine qualche bilancio e soprattutto i saluti.

Comincio con due elenchi. I nostri piedi hanno attraversato le città di Prato, Lucca, Pisa, San Miniato, Certaldo, Gambassi, Terme, San Gimignano, Colle Val d’Elsa, Monteriggioni, Siena, San Quirico d’Orcia, Bagno Vignoni, Radicofani, Livorno, Bastia, Olmi-Cappella, Marsiglia, Villereal, Monflanquin, Penne d’Agenais, Pujols, Monclar, Castelmoron-sur-Lot, Clairac, Damazan, Bruch, Nerac, Barbaste, Montesquieu, Agen più altre decine di villaggi e piccoli paesi di cui non posso ricordare il nome.

Per comprendere la complessità del progetto, vale la pena nel dettaglio ricordare tutti i luoghi dove è stato scritto e pubblicato questo blog: l’ostello San Frediano di Lucca e l’ostello comunale di Radicofani, il convento San Francesco di San Miniato, l’ufficio del Comune di Gambassi, l’ufficio turismo di Olmi-Cappella, l’ufficio turismo di Penne d’Agenais, la Mediateca di Castelmoron-sur-Lot, la Salle des fetes di Montesquieu, il Camping Boschetto di Piemma di San Gimignano, il Camping Colleverde di Siena, il Bar Le Grazie di Colle Val d’Elsa, lo Starbuck’s Coffee di rue de la Republique a Marsiglia, il Cafè Le Moderne di Villereal.

E poi ancora l’Albergo Il Garibaldi di San Quirico, l’Hotel La Bastide des Oliviers di Monflanquin, il Residence Domaine d’Albret di Barbaste, il Theatre A Stazzona di Piaggiola, il Theatre du Jour di Agen, l’ufficio dell’associazione Les Baladins en Agenais di Monclar. E infine l’autobus della CAP da Agen verso Prato e casa di mia madre sempre a Prato!

Un altro dato interessante: sono oltre 2100 per adesso i post su Twitter, Vine, YouTube e Instagram con il mitico hashtag #teatrosu2piedi! E adesso permettetemi di rivolgermi direttamente ai miei compagni di viaggio:

Cari amici,

ieri notte alle 4 mentre facevo da solo il brevissimo tratto a piedi tra il Teatro Magnolfi dove ci ha lasciato l’autobus e casa di mia madre, nel quartiere dove sono cresciuto a Prato, ho immaginato cosa sarebbe successo se avessi incontrato un vecchio amico, di quelli che non vedo da anni, che magari stava portando fuori il cane.

“Dove sei stato?” Mi avrebbe sicuramente chiesto vedendomi con il trolley, lo zaino, il materassino e il sacco a pelo.

“E’ una storia lunga” gli avrei risposto. E sono sicuro che sarebbe stato appagato di intercettare la mia soddisfazione e la mia gioia nell’espressione degli occhi.

Quell’espressione, quel ghigno di felicità che avevo ieri notte mentre camminavo da solo per il quartiere La Pietà di Prato è opera vostra, e per questo vi ringrazio!

Felicità per l’attesa di un ricordo, e io sicuramente mi ricorderò del vostro entusiasmo giovanile, delle nostre canzoni e dei vostri gossip. Dei vostri rumori notturni e dei nostri risvegli mattutini. Dei silenzi e delle grida. Degli sguardi d’intesa e dei sorrisi. Mi ricorderò di tutto quello che non ho potuto scrivere nel blog e che rimarrà dentro di noi. E soprattutto mi ricorderò delle nostre marce e del vostro teatro.

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Chers amis,

la nuit dernière à 4 heures alors que j’étais seul du très courte distance à pied entre le Teatro Magnolfi où le bus nous à quitte et la maison de ma mère, dans le quartier où j’ai grandi à Prato, j’ai imaginé ce qui se passerait si je rencontrais un vieil ami, un de ceux je n’ai pas vu depuis des années, c’était peut-être faire une promenade avec le chien.

Où étais-tu?” il aurait certainement demandé voyant avec le chariot, sac à dos, matelas et sac de couchage.

“C’est une longue histoire” je l’aurais dit. Et je suis sûr qu’il aurait été gratifié d’intercepter ma satisfaction et ma joie dans l’expression des yeux.

Cette expression, ce sourire de bonheur que j’ai eu hier soir quand je me promenais seul dans le quartier de La Pietà à Prato est votre travail, et pour cela je vous remercie!

Bonheur pour l’attente d’une mémoire, et je doute je me souviendrai de votre enthousiasme juvénile, nos chansons et vos potins. De vos bruits nocturnes et nos réveils matinales. De silence et de cris. Des regards complices et des sourires. Je me souviens de tout ce que je ne pouvais pas écrire dans le blog et qui restera en nous. Et surtout, je me souviendrai de notre promenades et de votre théâtre.

A presto, e buon cammino!
Simone
300 km

ps: continuate a seguire questo blog, novità in arrivo!

 

Agen, il gran finale

22 e 23 giugno trentaduesimo e trentatreesimo giorno di #teatrosu2piedi
(da Barbaste a Agen)

Meno due. La fine del viaggio si avvicina: gli abbracci si moltiplicano, le vesciche si asciugano, le valigie di scena si consumano. Partiamo di buon’ora da Barbaste dopo la colazione nel simpatico bar centrale. Signori locali ci osservano, cercano il dialogo, qualcuno improvvisa qualche piccola frase in italiano.

pausa ciliegie!

pausa ciliegie!

Attraversiamo la parte che più somiglia alla Toscana: dove il bosco e i campi di grano dialogano con la collina e le vigne la abbelliscono. I ciliegi sono il nostro pit stop e punto ristoro e a un certo punto le lunghe distese di alberi di mele modificano il paesaggio. Il clima è mite: le iniziali ombre minacciose lasceranno il passo a un timido sole. Il profumo di miele è protagonista di una piccola parte del percorso, l’abbaiare allegro dei cani accompagna tutto il nostro cammino.

grano

grano

Ad un certo punto, in cima alla collina più alta, passiamo accanto allo Chateau Buzet, intorno al quale crescono le vigne omonime. Intanto alcuni di noi raccolgono fiori di oignons per creare un originale bouquet: hanno un intenso odore di cipolla, e ci domandiamo se ne esistano anche in Italia!

al trucco

al trucco

Arriviamo a Bruch: doccia in palestra dopo qualche timido scambio a basket. Da Bruch ci spostiamo nel minuscolo paesino di Montesquieu. Abbiamo qualche ora libera, alcuni di noi ne approfittano per fare una piccola gita a Nerac, la città più bella e turistica della Val d’Abret. Giusto il tempo per ammirare il castello (luogo cult per i matrimoni) e il ponte vecchio e prendere un caffè in uno dei bar sulla piazza.

programma dell'ultimo giorno

programma dell’ultimo giorno

Facciamo la ventesima replica dello spettacolo al campo di calcio di Montesquieu per l’annuale Fete des petanques (le tipiche bocce francesi): l’atmosfera è allegra, c’è un pubblico rumoroso e eccitato, il Sindaco prende la parola prima dello spettacolo. La cena è offerta dalla bocciofila locale organizzatrice della giornata: nei piatti si sente il tocco delle signore del paese, come accade nelle nostre sagre!

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Dopo cena parte addirittura il dj-set, in pista si assiste a un divertente melange di attori-viandanti e signori locali. Molta musica dance francese e qualche ballo di gruppo. Si va a letto tardi.

acqua su acqua

acqua su acqua

La mattina successiva è l’ultima tappa a piedi: direzione Agen, sede del Theatre du Jour e conclusione del nostro cammino. Circa 17 chilometri sul canale un po’ monotoni ma che fanno riflettere su come i francesi riescano a sfruttare bene l’acqua del loro territorio. Una fitta rete di canali collega l’oceano al Mar Mediterraneo e, una volta indispensabili per il trasporto delle merci, sono adesso utilizzati per il turismo. Vediamo passare numerose pennichettes, le tipiche barche per navigare sui canali, molte hanno la bandiera australiana. È una vacanza alternativa e ecosostenibile: le pennichettes sono elettriche e facili da guidare. Sempre a proposito dell’acqua: in Francia sono numerosissime le attività culturali e ricreative attorno ai fiumi, che diventano luoghi vivi anche per le famiglie e per lo sport. Anche l’Italia dovrebbe riscoprire la centralità dei propri polmoni d’acqua, cosa che non accade né a Milano con i Navigli né tantomeno a Roma col Tevere o a Firenze con l’Arno.

in piazza a Agen

in piazza a Agen

L’arrivo a Agen è surreale: camminiamo accanto a un canale che attraversa con un ponte (!) il fiume Garonne. Pranziamo in una brasserie e subito dopo ci dividiamo per le docce nella case dei nostri amici francesi. Lo spettacolo è alle 17 nella piazza della Mairie: il clima ci grazia (anche se il vento è intenso) e in centinaia accorrono per vedere la ventunesima e ultima replica dello spettacolo. A seguire cena chic con il Theatre du Jour al completo.

in piazza a Agen

in piazza a Agen

E poi c’è lo scambio dei regali durante la festa finale al teatro, che non vi racconterò perché – dopo un mese di condivisione sul web – l’ultimo momento credo che sia giusto che rimanga solo nel cuore di chi l’ha vissuto, come il sapore delle lacrime la mattina successiva alla partenza del nostro bus. [sp]

Ps: domani l’ultimo post con i saluti personali

l'ultima cena: bicchieri alzati per #teatrosu2piedi

l’ultima cena: bicchieri alzati per #teatrosu2piedi

A dîner avec le Maire!

21 giugno trentunesimo giorno di #teatrosu2piedi
(da Damazan a Barbaste)

> Oggi alla Fete des petanques di Montesquieu la ventesima dimostrazione di #teatrosu2piedi! Seguici su Twitter!

A Damazan suona la sveglia sul terz’ultimo giorno di viaggio. Come da un po’ di giorni a questa parte anche oggi sarà un giorno di marcia più spettacolo. Il clima è inquieto, le cerate sono pronte! La pioggia alla fine non sarà fastidiosa e a tratti la preferiamo al torrido sole della seconda parte in Toscana.

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Come sempre partiamo a gruppi, ci perdiamo e rincontriamo. Attraversiamo boschi e vigne, mangiamo ciliegie in quantità, vediamo un cerbiatto saltellare verso il bosco. Facciamo anche ardite attraversate nei campi per fare meno strada. La natura in Francia è più selvaggia che in Italia, temiamo vipere che per ora non sono arrivate.IMG_2624
Ci perdiamo almeno due volte: facciamo amicizia però con un simpatico e enorme cane San Bernardo. Arriviamo a Barbaste, nel cuore della Val d’Albret, per l’ora di pranzo, mangiamo alla mensa della scuola – nuovissima e con tanti poster di film a abbellire le pareti – e il Sindaco (donna) in persona ci accoglie presentandoci lo staff della cucina! Dopo pranzo ci sistemiamo nella palestra del villaggio. Un’altra notte insieme, la terz’ultima!IMG_2642
Nel tardo pomeriggio scoppia il diluvio, ma lo spettacolo era già stato spostato nel grazioso Theatre Municipal, piccola sala ben attrezzata nel cuore del borgo. La pioggia non ci permette di visitare il mulino fortificato di Enrico IV e il ponte romano. Optiamo per un biliardo e una pression.IMG_2647
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Alle 20.30 si va in scena. Come accade da qualche giorno c’è un ottimo afflusso di pubblico soprattutto pensando alle dimensioni dei paesi che attraversiamo. Il teatro è quasi pieno. Dopo lo spettacolo tutti a cena in una sala del Comune dove ritroviamo il Sindaco che ci aspetta per la cena! Il vin du pays scende bene con le saucisse e saucisson locali, brindiamo insieme agli abitanti di questo simpatico paese. [sp]

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Trenta giorni di viaggio

19 e 20 giugno ventinovesimo e trentesimo giorno di #teatrosu2piedi
(da Castelmoron-sur-Lot a Damazan)

> Stasera al Theatre Municipal di Barbaste (h20.30) la terz’ultima dimostrazione di #teatrosu2piedi
> Leggi l’ultimo racconto di Andrea Porcheddu

Giorno libero a Castelmoron, poco da raccontare: c’è chi ne approfitta per tornare a Agen, chi compra il regalo per il compagno che ha sorteggiato (ognuno di noi deve fare un regalino a un altro membro del gruppo, il nome è stato pescato a caso da un sacchetto!) e chi infine riesce a farsi chiudere a chiave in una chiesa! 😉

Il Castello di Castelmoron, ora sede del Comune

Il Castello di Castelmoron, ora sede del Comune

La diga di Castelmoron sul fiume Lot

La diga di Castelmoron sul fiume Lot

Il giorno dopo siamo di fronte a una tappa divisa in due: dobbiamo camminare fino a Clairac e poi col bus fino a Damazan. Sono pochi chilometri e c’è un clima perfetto per il cammino (è nuvoloso, freschino ma non piove). Alcuni di noi decidono di seguire la pista ciclabile che costeggia quasi tutto il fiume Lot. Si passano anche fattorie, torri medievali e chiese sconsacrate.

verso Clairac

verso Clairac

Arriviamo a Clairac, antica cittadina protestante – sul fiume Lot – teatro di importanti avvenimenti storici (come testimonia la targa all’entrata della vecchia Ecole navale). Non c’è molto da vedere, a parte un bel palazzo del XVI secolo con i muri in torchis (legno e terra) e l’Hotel de Ville nella piazza centrale.

Crepe complete!

Crepe complete!

Per fortuna troviamo il nostro rifugium peccatorum: la Creperie de l’Eglise proprio accanto alla chiesa centrale. In questo locale tranquillo e molto curato nell’arredamento ci lasciamo andare ai peccati di gola: crepe dolci e salate, con sidro d’accompagnamento. La signora che gestisce il locale è molto interessata al nostro progetto e conosce le attività di Pierre Dabauche. Ce ne andiamo sazi, ritemprati e felici raggiungiamo gli altri che stanno imbastendo partire a calcio balilla e a biliardo al bar centrale in piazza.

Clairac

Clairac

Arriviamo a Damazan: prendiamo possesso della Salle des fetes dove dormiamo e facciamo lo spettacolo. Dobbiamo convivere con una lezione di ginnastica per anziani e le prove di uno spettacolo per bambini (ma non resistiamo alla tentazione del ballo quando parte la musica di Sarà perchè ti amo dei Ricchi e Poveri).

Clairac

Clairac

Facciamo un piccolo giro nel centro: anche Damazan è una bastide, ma la piazza medievale è ancora una volta diversa: dopo la Halle di Villereal e lo spazio vuoto di Monflanquin, nella piazza centrale di Damazan è il Mairie a trovarsi nel mezzo: edificio che serviva anche – suppongo – per il mercato coperto. I palazzi intorno sono costruiti, come un po’ per tutta la zona, con la tecnica del torchis e del colombages (intelaiatura a traliccio). C’è un tabac, una brasserie e poco più. La chiesa gotica poco più in là desta un certo interesse.

Che c'è, che c'è, che c'è?

Che c’è, che c’è, che c’è?

La sera c’è grande coinvolgimento cittadino per il nostro spettacolo: saranno aggiunte altre sedie rispetto al previsto. I signori del paese sono molto cordiali e contenti di quello che hanno potuto vedere. Facciamo amicizia durante il verre de l’amitié offerto dal Comune. Ceniamo nella sala tutti insieme e ci prepariamo per il giorno dopo: terz’ultimo e intensissimo tragitto francese con spettacolo la sera.

deux femmes avec un homme!

deux femmes avec un homme!

Trenta giorni ovvero un mese in viaggio non sono pochi. Siamo stanchi, agitati per la conclusione, felici per l’esperienza fatta, tristi per gli addii imminenti. Sicuramente ognuno di noi ha acquisito un qualcosa in più, fra pochi giorni ci sarà il tempo di far sedimentare tutto quello che abbiamo raccolto. Intanto si lanciano proposte per eleggere la Miss e il Mister #teatrosu2piedi, e si fanno scommesse su chi non salirà sul fatidico autobus C.A.P. di lunedì a mezzogiorno verso Prato. A domani! [sp]

Pulcinella e la Belle au bois dormant

Pulcinella e la Belle au bois dormant

Che bella cosa..!

Che bella cosa..!

Nella valle del Lot

17 e 18 giugno ventisettesimo e ventottesimo giorno di #teatrosu2piedi
(da Monclar a Castelmoron-sur-Lot)

>>> Leggi l’articolo di Gherardo Vitali Rosati sul Corriere fiorentino di oggi! <<<

Si dorme bene alla palestra di judo di Monclar, grazie al tatami presente in terra. Ci svegliamo con il ricordo ancora vivo del fantastico cielo stellato con cui siamo andati a letto, nella pace della campagna in Lot-et-Garonne.

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Oggi è giorno di riposo dalla marcia, ma il tempo non ci assiste. Facciamo colazione a Les Baladins, che si conferma un luogo estremamente ospitale grazie soprattutto alle cure della padrona di casa Caroline. C’è chi si sveglia parecchio tardi anche perché non c’è molto da fare in paese (i pochi negozi sono chiusi perché è lunedì). Ecco che il pranzo e la cena abbondanti alla brasserie in piazza diventano un buon modo per passare il tempo!IMG_2414
Il maltempo ci dà però la possibilità di invadere con il nostro spettacolo un nuovo spazio: il Theatre Huguette Pommier ovvero Les Baladins, quartier generale durante la nostra permanenza a Monclar. Il teatro è in realtà una sala teatrale con il palco a gradoni, tipico da avanspettacolo, teatro musicale o concerti. I poster delle produzione della compagnia (di cui ho parlato nel post di ieri) arredano le pareti.IMG_2422

Ci raggiunge anche il direttore artistico e fondatore della compagnia Roger Louret, la sala si riempie e alle 20.30 inizia lo spettacolo. Si va a letto presto, sotto il diluvio incontriamo nella notte di Monclar qualche intrepido signore a caccia di escargot!

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Il giorno dopo si ritorna a marciare: la tappa è la meno impegnativa (8,5 chilometri) ma la pioggia è incessante. Nonostante questo partiamo in molti: ormai la marcia è parte di noi, e c’è gran competizione per stabilire chi ha fatto più tappe!IMG_2437
Scendiamo attraverso la valle del Lot e arriviamo a Castelmoron-sur-Lot, un piacevole borgo accanto al fiume che dà il nome alla zona. Molto bello è lo Chateau Solar, proprio sul fiume, che ospita il Comune, sede anche di una sala rinfreschi, dove consumiamo i pasti, e di una fornita mediateca dove sto scrivendo questo post! Prendiamo possesso nella nuovissima Salle des fetes, per la prima volta dall’inizio del viaggio (se non ricordo male) dormiamo nella stessa sala dove facciamo lo spettacolo. Dopo aver fatto le doccie e provato a asciugare le scarpe e le cerate bagnate ci viene offerta, dal Comune, una fantastica merenda con biscotti, frutta, cioccolata e le prugne e le nocciole tipiche della zona!IMG_2447
Durante la replica sono presenti numerosi fotografi locali: la Soirée italienne sta diventando famosa in tutto il territorio. Dopo lo spettacolo il Comune ci offre la cena: un buffet buonissimo pieno di prodotti tipici francesi, dal patè al sanguinaccio (insaccato fatto col sangue), dal burro salato al vino rosato locale. Per finire – finalmente! – con un emozionante tripudio di formaggi francesi. Ci intratteniamo un po’ nella sala intonando canzoni italiane e francesi, da Aznavour a Donatella Rettore, da Edith Piaf a Lucio Battisti.IMG_2470
Ma non è ancora tempo di andare a dormire. Nella notte di Castelmoron non ci sono solo i gatti a miagolare ma anche una compagnia di teatro che ha voglia di far festa (l’indomani è giorno di riposo) e invade di suoni e voci la sala che la accoglie. [sp]

Di marce e di teatro

15 e 16 giugno venticinquesimo e ventiseiesimo giorno di #teatrosu2piedi
(da Monflanquin a Penne d’Agenais e da Penne d’Agenais a Monclar)

Stasera h20.30 seconda dimostrazione a Monclar.
Leggi il quinto appuntamento di Andrea Porcheddu con #teatrosu2piedi e guarda i nuovi video su YouTube.

Siamo entrati nella fase più intensa del viaggio: ci aspettano due giorni consecutivi di camminata più spettacolo. Partiamo formando un gruppo nutrito, forse per la prima volta dall’inizio dell’esperienza. Sono 27 chilometri dalla bastide di Monflanquin al villaggio medievale di Penne d’Agenais. Li facciamo tutti d’un fiato, facciamo pausa solo per mangiare le nostre squisite baguettes ripiene. Il clima ci aiuta perché il sole è offuscato dalle nuvole, ma non piove.

in marcia

in marcia

attraverso il fiume Lot

attraverso il fiume Lot

Attraversiamo case e fattorie, dove gli abitanti guardano stupiti il passare di questa brigata di giovani attori viandanti. Saliamo e scendiamo due pendii, attraversiamo un antico mulino e un cimitero. Sostiamo agli incroci cercando la direzione sulle nostre mappe, con accanto le immancabili croci in ferro che si trovano in tutta la Francia rurale. Verso la fine del percorso oltrepassiamo il fiume Lot, uno dei più capienti dell’intera nazione e passaggio obbligato per raggiungere il Mediterraneo dall’Oceano via acqua.

preparativi

preparativi

Ci sistemiamo nel palazzetto dello sport di Penne d’Agenais, ai piedi del borgo medievale. Quando arriviamo c’è l’allenamento della locale squadra di basket. Il paesino è delizioso, pulito e accogliente. Facciamo spettacolo proprio nella piazza della chiesa. Rispetto agli altri due paesi, Penne non è una bastide ma un borgo medievale che assomiglia a quelli toscani.

in scena a Penne d'Agenais

in scena a Penne d’Agenais

All’Ufficio turismo sono molto gentili e c’è un discreto flusso di persone. Anche alla brasserie vicino alla piazza c’è un certo movimento, anche perché proprio lì accanto c’è il vernissage di un’esposizione di opere d’arte. L’atmosfera del paese è un equilibrio tra falsità “turistica” e lampi di vita vera di paese. Si vedono giovani famiglie che rientrano a casa dopo un sabato passato all’aria aperta. Un’altra galleria d’arte diventa il nostro camerino.

in scena a Penne d'Agenais

in scena a Penne d’Agenais

Il pubblico è molto caldo e partecipativo durante la dimostrazione: in parecchi applaudono e ridono convinti per tutta la sua durata. Lo spettacolo sta trovando la sua forma definitiva: la scena di Rinaldo ha adesso il ritmo giusto e tutto lo spettacolo, limando i tempi, si è assestato su una durata di 1h e 15’. Ceniamo nella stessa brasserie in piazza mangiando un buonissimo canard arrosto.

in scena a Penne d'Agenais

in scena a Penne d’Agenais

in scena a Penne d'Agenais

in scena a Penne d’Agenais

in scena a Penne d'Agenais

in scena a Penne d’Agenais

in scena a Penne d'Agenais

in scena a Penne d’Agenais

L’indomani ci attende un’altra tappa impegnativa: a piedi fino a Pujols. La prima parte del cammino è piacevole: due salite irte sono allietate dall’ombra dei boschi, in cui si sono finalmente asciugate quasi tutte le sue parti fangose. Purtroppo, quando mancano solo due chilometri all’arrivo sbagliamo strada, anche perché i sentieri di solito sono evidenziati dai segnali ma talvolta non in maniera netta.

di nuovo in marcia

di nuovo in marcia

Dobbiamo risalire per una tratta finale molto impegnativa. Arriviamo a Pujols distrutti e affamati: dopo la classica baguette c’è tempo per un caffè nel delizioso borgo dove i fanatici della gita della domenica passano il tempo mangiando, bevendo e passeggiando. Fa un caldo impegnativo. Alle 15 arriva il bus che ci porta a Monclar dopo circa trenta minuti di viaggio. Monclar è n paese deserto, i suoi ottocento abitanti sono chiusi in casa o a fare una gita fuori porta.

di nuovo in marcia

di nuovo in marcia

A Monclar c’è un teatro che ha più di venticinque anni di attività: si chiama Theatre Huguette Pommier detto anche “Les Baladins” dal nome di chi lo gestisce. Lo spazio è mandato avanti infatti dalla compagnia “Les Baladins en Agenais” diretta dal regista Roger Louret, specializzata in teatro musicale per il quale è vincitore anche, nel 1995, di un Moliére ovvero il più importante premio teatrale francese. Osservando le foto e i manifesti si vede come la storia della compagnia sia costellata di momenti di celebrità: una foto testimonia che c’è passata anche Anne Girardot circa venti anni fa; e un manifesto parla di uno spettacolo al mitico “Folies Bergère”.

di nuovo in marcia

di nuovo in marcia

caffè a Pujols

caffè a Pujols

Nella sala col palco c’è il bancone del bar dove siamo accolti con calore, e con una birra fresca! Dopo la cena alla brasserie locale, facciamo spettacolo sulla terrasse proprio di fronte al teatro. La serata si sviluppa piacevolmente, ancora in teatro, tra un liquore basco e il pianoforte.

in scena sulla terrasse di Monclar

in scena sulla terrasse di Monclar

Stregati da Monflanquin

14 giugno, ventiquattresimo giorno di #teatrosu2piedi
(da Villereal a Monflanquin)

Stasera h20.30 dimostrazione a Penne d’Agenais.
Se non lo hai ancora fatto, leggi il quarto appuntamento con #teatrosu2piedi di Andrea Porcheddu e gli articoli in francese usciti su ladepeche.fr e sudouest.fr

E dopo giorni di traghetti e di teatro, in cui la nostra carovana ha completato il fantasioso trasferimento dalla Toscana alla Lot-et-Garonne, finalmente si torna a camminare. Il primo tratto è abbastanza lieve, sono 17 km di un percorso a piedi studiato dagli esperti espressamente per noi. La via Francigena è lontana, e abbiamo paura di perderci. Le cartine che ci consegnano sono fatte molto bene ma accadrà lo stesso. E’ il destino degli attori viandanti: perdersi, per poi ritrovarsi.

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E’ una splendida giornata e subito mi metto a studiare le differenze con il paesaggio italiano: colline più morbide, meno vigneti e più fattorie con animali. Anche i boschi sono meno aggressivi.

intervista marciante

intervista marciante

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arrivati!

E’ bello ritornare a camminare, ma i ragazzi sono tutti molto concentrati sullo spettacolo e quindi vogliono arrivare a destinazione il prima possibile per prepararsi a dovere. In poco più di tre ore arriviamo a Monflanquin e prendiamo possesso della Salle des fetes dove dormiremo. Monflanquin è un borgo squisito, un’altra bastide (come Villereal che ho descritto ieri) ma la piazza dove faremo il nostro Boccaccio è più suggestiva: non c’è la Halle e vanta tutto intorno una serie di cafè molto carini, ristoranti, atelier d’arte, librerie. Un’atmosfera tranquilla la pervade. Il sole ci scalda mentre aspettiamo di fare le prove. Una signora ci porta quattro cuccioli di boxer come passatempo. I ragazzi impazziscono. C’è anche chi improvvisa qualche scambio di rugby con i numerosi bambini del luogo. Siamo nel cuore della Lot-et-Garonne e la sua anima gentile ci dona momenti speciali. Tutti sono cortesi con noi, anche l’ubriacone del villaggio! Alle 18.30 buffet offerto dal Comune: buona varietà di insaccati (tra cui un ottimo paté) e immancabile il vino rosè fresco in cartone!

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Alle 20.30 c’è spettacolo: tutto il paese è in piazza e si diverte. I bambini sono numerosi, quasi tutti biondi e non rumorosi. La nostra Soirée italienne (così è stato ribattezzato lo spettacolo in Francia) prende la sua quotidiana dose di applausi. Dopo lo spettacolo c’è anche il tempo di farsi un bicchiere di Domaine des Costes (vino rosso della zona di Bergerac poco lontano) col Sindaco di questo magico e accogliente paesino! [sp]
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Alla scoperta delle “bastides”

13 giugno, ventitreesimo giorno di #teatrosu2piedi
(da Agen a Villereal)

Fra poco (h20.30) dimostrazione a Monflanquin.
Leggi il quarto appuntamento con #teatrosu2piedi di Andrea Porcheddu e gli articoli in francese usciti su ladepeche.fr e sudouest.fr

La giornata non è delle migliori al nostro risveglio nella scuola di amministrazione penitenziaria: piove e fa freddo. Subito dopo colazione facciamo lavatrici ma i panni non si asciugheranno. All’ora di pranzo torniamo al Theatre du Jour, per pochi minuti spiamo le prove degli allievi del primo anno. Al Theatre du Jour vengono messi in scena sia testi classici che contemporanei, ma tutti con una forte impronta da teatro musicale di strada: con testi originali, musica dal vivo e canti. Dai pochi minuti di prove a cui assistiamo notiamo le affinità con le parti francesi del nostro Boccaccio e così anche l’imprinting di questa scuola di teatro.

le prove al Theatre du Jour

le prove al Theatre du Jour

Mangiamo in una brasserie nel centro di Agen, squisiti sia l’insalata calda col bacon che il pollo ai funghi che la torta. La giornata inizia a prendere il verso giusto!

fermata equina

fermata equina

Mentre attendiamo l’autobus alla stazione, noi italiani ritroviamo i nostri amici francesi che hanno avuto ventiquattro ore di tempo per tornare a casa e sistemarsi. Grandi abbracci come se non ci vedessimo da mesi. Ormai siamo inseparabili, già vedo le lacrime al momento dell’addio.

la scuola che ci accoglie

la scuola che ci accoglie

In un’ora mezzo, risalendo verso nord il territorio della Lot-et-Garonne, siamo a Villereal. Il paese, che conta poco più di mille abitanti, è una delle numerose bastides costruite intorno al XIII secolo dagli inglesi, durante la guerra dei cento anni, nel sud ovest della Francia. Le bastides sono concepite come singole unità architettoniche e hanno tutte una struttura simile con una piazza centrale dove si teneva il mercato e due vie che la attraversano formando una croce. La piazza era il centro economico e politico del paese: qui si trova sempre il Municipio (Mairie) e il perimetro è delimitato da portici con le tipiche arcate.

la dimostrazione sotto la Halle nella piazza di Villereal

la dimostrazione sotto la Halle nella piazza di Villereal

La piazza di Villereal ha una halle (mercato coperto) dove faremo lo spettacolo la sera. Abbiamo prima il tempo di sistemarci: poco fuori dal centro storico ci accoglie la CFA métiers du cheval ovvero una scuola nazionale per fantini, dove gli studenti imparano l’arte di cavalcare e accudire i cavalli. Ci sono numerosi equini nella stalla e c’è anche un ippodromo. L’edificio è nuovo e ben organizzato.

la dimostrazione sotto la Halle nella piazza di Villereal

la dimostrazione sotto la Halle nella piazza di Villereal

Alle 20.30 andiamo in scena, la location è suggestiva e c’è un discreto pubblico nonostante il cattivo tempo. Dopo lo spettacolo è prevista una cena a buffet per tutti: gli attori si mescolano con la popolazione locale e si crea un’atmosfera conviviale: #teatrosu2piedi ha già conquistato anche la Lot-et-Garonne! [sp]

Monflanquin, pochi minuti fa. Il blog ha anche una funzione sociale! ;-)

Monflanquin, pochi minuti fa. Il blog ha anche una funzione sociale! 😉

E finalmente Lot-et-Garonne fu!

12 giugno, ventiduesimo giorno di #teatrosu2piedi
(da Marseille a Agen)

Stasera prima rappresentazione nella Lot-et-Garonne (Villereal – h20.30)
Siamo in homepage sul sito ufficiale della Via Francigena! (l’articolo per intero qui)

La notte è ventosa e romantica a Yes We Camp, la sveglia suona presto. L’aria del mattino è stimolante, il colore del mare sgargiante. La colazione è spartana come i pasti del giorno prima, ma il pane è caldo, il caffè saporito e le marmellate gustose. Questo basta per cominciare bene la giornata. Con un autobus e due fermate di metro siamo alla stazione centrale di Marsiglia, edificio che sovrasta il porto e la città vecchia dall’alto. Abbiamo tempo per un croissant in una boulangerie e per fare la spesa per il pranzo. Il nostro Intercity parte alle 10 e ci porta a Agen dopo cinque ore di viaggio attraverso la Francia. Agen è il capoluogo del dipartimento della Lot-et-Garonne di cui stiamo parlando da settimane. Finalmente ci siamo!

risveglio a Yes We Camp

risveglio a Yes We Camp

L’arrivo è bollente per via del caldo ma sopratutto commovente perchè in decine sono venuti a darci il benvenuto: Pierre Debauche (il fondatore e direttore del Theatre du Jour dal 1994) e i membri della sua compagnia più tantissimi studenti della scuola di teatro venuti a salutare i loro colleghi più grandi. Baci e abbracci per tutti. A prima vista, il centro città sembra carino, noi lo troviamo un po’ sonnolento con il sole del primo pomeriggio. Andiamo a sistemarci all’ENAP, l’Ecole nationale d’administration pénitentiaire, un campus per secondini moderno e ben curato. Abbiamo tutti una sistemazione in camera singola: un sogno dopo tre giorni di traghetti e campeggi!

Arrivo a Agen

Arrivo a Agen

Siamo nella tipica periferia commerciale francese: rotonde e centri commerciali si susseguono, nessuno a piedi. Ci dirigiamo verso il Theatre du Jour, dove è prevista la conferenza stampa di presentazione del progetto per la stampa locale. Il teatro è ricavato da un ex fabbrica divenuta in seguito ospedale “particolare” dove facevano esperimenti e poi centro di smistamento degli ebrei durante la seconda guerra mondiale. Il teatro vanta addirittura storie di fantasmi al suo interno! Lo spazio è gestito dalla Compagnie Pierre Debauche (fondata a Parigi nel 1984 e trasferitasi a Agen nel 1993) e sede del Theatre Ecole d’Aquitaine.

La conferenza stampa è breve e informale, con i ragazzi di #teatrosu2piedi in terra sul palcoscenico totalmente in legno del teatro. Nel foyer ci sono tutti i manifesti delle produzioni: Goldoni, Feydau, Shakespeare, Molière ma anche Tennesse Williams, Cechov, von Kleist e testi del direttore Pierre Debauche. I registi sono lo stesso Debauche e gli altri quattro membri della compagnia, ma anche gli allievi della scuola. Tutto questo genera una stagione teatrale da ottobre a giugno. Chapeau!

Il Theatre du Jour

Il Theatre du Jour

conferenza stampa al Theatre du Jour

conferenza stampa al Theatre du Jour

Ma la serata continua. Dopo la conferenza stampa facciamo un’ottima cena a buffet con vini della zona (Bordeaux e a non molti chilometri) e poi è prevista la festa di fine anno con tutti gli allievi dei tre anni di scuola. Si balla fino a tarda notte. [sp]

festa al Theatre du Jour

festa al Theatre du Jour

Yes We Camp-ed!

11 giugno, ventunesimo giorno di #teatrosu2piedi
(Marseille)

>>> Guarda le foto delle giornata su facebook <<<

Fa già caldo al nostro arrivo a Marsiglia. Sono le 7 del mattino, giusto il tempo di un cafè alongè prima di prendere il bus 35 per L’Estaque, la zona di mare a 10 km dal centro della città sede di Yes We Camp, il camping urbano dove dormiamo e faremo lo spettacolo la sera.

Yes We Camp!

Yes We Camp!

Yes We Camp è un posto surreale: “un villaggio ecologico di architettura performativa” che propone modalità di alloggio innovative. Situato sul mare a pochi metri dalla spiaggia, è una città-camping dove si dorme in strutture ricavate da materiali riciclati. I nostri alloggi, ad esempio, sono fatti con i pallet, i “pancali” per movimentare i materiali nelle industrie. Geniali alveari post-industriali, ma non comodissimi. Anche il bar, i bagni e la sede della radio locale sono fatti nello stesso modo. Altri dormono in tenda, in caravanserragli o in roulottes.

Marseille, Vieux Port

Marseille, Vieux Port

Un campo nomadi radical-chic, un grande accampamento che ricorda Arizona Dream di Emir Kusturica, un progetto in fieri dove si tengono laboratori di recupero materiali, laboratori per bambini, spettacoli di teatro e musica, dove si bivacca e ci si conosce. Dove nei bagni ecologici non viene usata l’acqua per lo scarico per non sprecarla e tutto viene recuperato per farne concime. Dove si lavano i piatti senza sapone per non inquinare. Dove si coltivano pomodori, insalate e molti altri ortaggi. La birra però viene servita nei bicchieri di plastica e non troviamo la raccolta differenziata. E non è possibile connettersi al Wi-Fi per problemi con l’elettricità.

Marseille, Cathedral

Marseille, Cathedral

Yes We Camp! è un interessante progetto di accampamento ecologico, molto ben concepito e comunicato ma forse non proprio perfettamente realizzato (almeno al momento, il camping terminerà a ottobre). La cosa secondo me più interessante è che il progetto è inserito nell’ambito di Marseille Provence 2013. La città è infatti quest’anno capitale europea della cultura.

Marseille, Belle de Mai

Marseille, Belle de Mai

Un gruppo decide di andare a visitare Marsiglia. Prendiamo la navetta che ci porta direttamente al Vieux Port. Il mare è agitato e entra acqua da tutte le parti. Passeggiamo un po’ per il porto prima di entrare a Le Panier, il quartiere più antico della città dove si trova l’antico hospital. Proseguiamo verso la Cathedral Major che visitiamo anche al suo interno. Risaliamo poi rue de la Republique fino alla Stazione Centrale per poi raggiungere Belle de Mai, suggestivo quartiere popolare e multietnico.

in scena a Yes We Camp

in scena a Yes We Camp

Siamo stanchi ma curiosi e pronti a prendere tutto quello che la città potrà darci. Ci mischiamo ai cittadini nel bus di nuovo verso il centro. Percorriamo la Canebière (l’avenue centrale che un tempo collegava il porto ai campi del nord) ancora verso il porto vecchio. Pranzo tipico con “moules frites” ovvero cozze (cucinate in cinque modi differenti: provenzale, au Roquefort, aux fines herbes, à l’hechalotte, mariniere) e patate fritte. C’è il tempo anche per una Capoeira improvvisata sul porto.

Relax a Yes We Camp!

Relax a Yes We Camp!

È ora di tornare verso la base per le prove, fissate per le 16. Alle 19 andiamo in scena, debutta nella sua versione francese Rinaldo ovvero la seconda novella di Boccaccio. Il pubblico reagisce bene e ride convinto. Applausi finali.

Relax a Yes We Camp!

Relax a Yes We Camp!

Dopo lo spettacolo si riunisce la comunità temporanea di Yes We Camp: oltre a noi c’è un gruppo belga che fa una settimana di atelier di costruzioni, un giovane artista disegnatore italiano e un po’ di campeggiatori di varie nazionalità. Ceniamo insieme per terminare con una spettacolare jam session sax/fisarmonica/tastiera/chitarra. (sp)